Ora che avete comprato il vostro tè, che sia in bustina o sfuso, vi chiederete come si prepara. Purtroppo, non sempre le indicazioni scritte sulla confezione sono adeguate. Ad esempio, molte volte scrivono di portare l’acqua a ebollizione e tenere la bustina in infusione per 5 minuti. Big no. Vi ritrovereste con un tè amaro e arancione scuro. Il tè verde, proprio come qualsiasi cosa cuciniate, si ‘brucia’ facilmente.
La prima cosa a cui dovete stare attenti è l’acqua. Ovviamente deve essere di buona qualità, perché sarà la base del vostro tè. Se abitualmente bevete l’acqua del rubinetto e ha un sapore fresco, non calcareo e in generale piacevole, allora potete usarla per preparare il tè. Tuttavia, ci sono città che non hanno buone reti idriche (ad esempio Bologna) e in questi casi dovrete quindi utilizzare l’acqua in bottiglia, ovviamente naturale. Che ci crediate o no, la differenza nel sapore si sente.
Una volta detto questo, è ora di riscaldare l’acqua. Attenzione qui: MAI, e dico MAI, lasciare che l’acqua arrivi a completa ebollizione se state preparando un tè verde. I 95 o 100 gradi brucerebbero le fragili foglie di tè verde, tirando fuori un sapore amarognolo e vanificando gran parte dei suoi benefici. Per fare un esempio, è come cuocere le verdure per ore, ad esempio in salse o sughi, privandole così della maggior parte delle vitamine e degli antiossidanti. E’ per questo che scottarle rapidamente o prepararle al vapore mantiene le loro caratteristiche quasi intatte. La stessa cosa vale per il tè. L’acqua deve arrivare alla pre-ebollizione, al punto in cui si cominciano a formare piccole bolle, e in base alla tipologia di tè, è bene che si aggiri tra i 70 e gli 85/90 gradi. Voi direte, come faccio a calcolare i gradi? Ci saranno sicuramente termometri da cucina, ma io sono sempre andata a occhio. Ognuno conosce il suo bollitore, e sa il suono che fa quando l’acqua sta per bollire ma non è ancora arrivata a fare bolle grosse come una ciliegia e tanto vapore da appannarvi gli occhiali. Spegnetelo allora.
Ora bisogna parlare di un’altra cosa importante, il tempo di infusione. Esso tende a cambiare in base alla tipologia di tè e alla giovinezza delle sue foglie (foglie giovani raccolte dai boccioli saranno più fragili di tè estratti da foglie mature e dai loro ramoscelli), ma in generale si può dire che il tè verde si può tenere in infusione per circa 2-3 minuti. Lo so, sembra un tempo irrisorio. Lo so, vi sembra di sprecarlo. Ma non è assolutamente così. Il tè verde rende al meglio quando è in infusione con acqua non bollente e solo per un paio di minuti. E’ allora che viene scottato leggermente e permette alle sostanze migliori di diffondersi nell’acqua, donando quel piacevole sapore fresco, asciutto, a tratti erboso. Il colore, anche in base ai diversi tipi di tè, può variare da un verde leggero a un giallo paglierino. Non deve mai diventare giallo scuro o arancione, perché in quel caso significa che l’acqua era troppo bollente o che lo avete tenuto dentro troppo a lungo. O magari entrambi.
Anche per questo motivo nel post introduttivo vi dicevo di non scegliere tè con troppi ingredienti particolari. La maggior parte di loro ha bisogno di un tempo di infusione maggiore per sprigionare il sapore, e anche di una temperatura più alta. Mettendoli insieme impedirete a entrambi i sapori di venir fuori al meglio. Ad esempio, un tè verde con pezzetti di cannella sembrerebbe un’ottima accoppiata. Ma la cannella avrebbe bisogno di bollire più a lungo per donare tutto il suo sapore e sprigionare i suoi benefici, e un’infusioncina di 3 minuti a 80 gradi ne tirerebbe fuori solo un sapore superficiale. Diversamente, se cercassimo di tenere il tè verde in infusione più a lungo, lo bruceremmo. Così, scoprirete che il tè verde può avere alcune buone accoppiate, ma solo con fiori o spezie leggere a cui bastano il suo stesso tempo di infusione e temperatura. Il gelsomino viene spesso accoppiato col tè verde proprio per questo motivo, e anche i boccioli di rosa. Ci sono altri mix, e li scoprirete piano piano continuando ad allenare il vostro palato.
Dunque, ora che il vostro tè è di un piacevole giallo chiaro tendente al verde e di un temperatura accettabile dalla vostra gola, arriviamo al proprio step. Bandite lo zucchero. Dico sul serio. Se avete fatto bene i vostri compiti, il tè non sarà affatto amaro e avrà un sapore leggero e puro che lo zucchero coprirebbe con la sua dolce invadenza. Mai mettere lo zucchero, il latte, o qualsiasi porcheria abbiate visto fare in giro. Se volete berlo col miele, fatelo separatamente. Ovvero, mangiate un po’ di miele col cucchiaino e poi bevete un sorso di tè, e così via. Anche il miele brucia parte dei suoi nutrienti in alte temperature, e in ogni caso il suo sapore dolce avrebbe lo stesso risultato dello zucchero. Ergo, se proprio vi va di addolcirvi un pochino la lingua, mangiate a parte un po’ di miele. E poi potrete tornare a gustarvi il sapore autentico del vostro tè.
Ultima cosa: il tè è buono bevuto caldo, o al massimo tiepido. Lasciandolo sul tavolo per 20 minuti probabilmente lo troverete oltre che freddo, anche più amaro, per via dei tannini in esso contenuti. Quindi gustatelo al suo meglio appena preparato, meglio se da solo o accompagnandolo con cibi leggeri e non speziati. Nonostante io ami le spezie, ho notato che il peperoncino fa a pugni col tè verde.
Bene, dunque esplorate i vari gusti dei tè verdi che vi capiterà di trovare, e provate e riprovate fino a trovare l’equilibrio fra la migliore temperatura e il miglior tempo di infusione. Ne varrà la pena!